6 Aprile 2015 - Tempo di lettura: 2 minuti
Si tratta di due progetti di ricerca, uno del Politecnico di Torino e uno del Centro di Ricerca dell’Università di Pisa, entrambi italiani dunque che partiranno a Seattle per la finale di una competizione a livello mondiale che vede 30 finalisti, tra i quali anche i nostri due italiani.
Competizione indetta da Amazon, il colosso del commercio elettronico, in vista del proprio ammodernamento dei magazzini centrali, dai quali ogni giorno partono milioni di pacchi per spedizioni di prodotti in tutto il mondo.
Lo scopo della gara da parte di Amazon era quello di stimolare la ricerca tecnologica in materia di robotica, inoltre il vincitore della gara avrà anche un compenso in denaro, ma sopratutto Amazon assicura che tutto il software che verrà prodotto sarà reso Open Source, quindi disponibile a tutta la comunità scientifica mondiale.
Una soluzione, spiega all’ANSA uno dei ricercatori del Politecnico, Manuel Del Verme, che impiega un robot Comau per realizzare un “braccio” che si muove in sei dimensioni e che ha due “mani”, una delle quali non ancora vista in commercio.
Per l’altro progetto invece: “Il nostro punto di forza – spiega all’ANSA Manolo Garabini, ricercatore dell’ateneo toscano – è la mano del nostro robot”, che “ha tutti i gradi di libertà di una mano umana” e “un singolo motore che muove tutte le falangi permettendole di adattarsi a oggetti molto differenti”.
Su Youtube appare anche un video prototipo del progetto di Pisa, dal quale si può notare il funzionamento.