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Guerra hacker Usa-Cina per il vaccino Covid-19

18 Maggio 2020 - Tempo di lettura: 2 minuti

💉 Recentemente il New York Times ha rivelato una serie di attacchi hacker contro laboratori, università e centri medici statunitensi impegnati nella ricerca del vaccino per il COVID 19.

Secondo il quotidiano, il governo di Pechino starebbe cercando di ottenere dati “con metodi illeciti su ricerche nel campo sanitario relative a vaccini, cure e test”. Il NYT rivela anche la volontà di FBI e Dipartimento per la Sicurezza Nazionale americano di lanciare, nei prossimi giorni, un avviso pubblico per rendere note le loro scoperte sulle attività di cyber-attacco legate alla Cina.
Il Wall Street Journal, però, sostiene che la bozza dell'avviso sia ancora in fase di lavorazione e che potrebbe subire dei cambiamenti.

La risposta del governo cinese non è di certo tardata ad arrivare, con la dichiarazione del portavoce del ministero degli esteri, Zhao Lijian, dove si ribadisce però che “la Cina è leader nella ricerca per il vaccino e la cura del Covid-19. È immorale per chiunque diffondere voci senza presentare alcuna prova”.

Anche l'agenzia di intelligence del Regno Unito ha parlato di cyber-attacchi attribuiti, secondo la dichiarazione, a paesi rivali. Il messaggio dei servizi segreti era contenuto in un rapporto secondo il quale “la campagna” di attacchi punterebbe a sottrarre dati e informazioni riservate sulla risposta occidentale alla pandemia di Covid-19.

Nel documento redatto dal National Cyber Security Centre britannico e dalla US Cyber security and Infrastructure Security Agency non si faceva però esplicito riferimento ad alcun Paese in particolare. In quell’occasione, però, Sky News aveva citato fonti anonime secondo le quali fra gli Stati sospetti vi sarebbero Cina, Russia, Iran e altri. I servizi hanno anche raccomandato a medici e ricercatori impegnati sui dossier sensibili di proteggersi e cambiare frequentemente lo loro password.

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