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La storia di Internet

24 Novembre 2016 - Tempo di lettura: 5 minuti

Oggi ho deciso di raccontarvi una storia. Una storia che forse in molti già conoscete, ma che di sicuro molti altri ancora non conoscono o non considerano.

Per noi appassionati di tecnologia è una storia molto importante. Si esatto, sto parlando della storia di Internet.

Internet oggi significa inviare e-mails, effettuare telefonate e discutere argomenti a cui siamo interessati. Persino le nostre banche ormai lavorano con i prodotti tramite internet. Ma quello che diamo per scontato oggi, era solo una vaga idea, cinquant’anni fa. Per capire come siamo arrivati così lontano, dobbiamo andare indietro fino al 1957, quando tutto ebbe inizio…

Prima del 1957 i computer svolgevano solo un’operazione alla volta, questo processo viene chiamato Batch Processing (elaborazione sequenziale in italiano), naturalmente poco funzionale. Man mano che i computers aumentavano le loro dimensioni, dovevano essere collocati in particolari stanze climatizzate, quindi gli sviluppatori non poterono più operare direttamente sulle macchine, ma per mezzo di specialisti necessari al collegamento. In quei tempi, la programmazione richiedeva molto lavoro manuale e il collegamento indiretto ai computers, portava molti errori, perdite di tempo e il nervosismo degli sviluppatori.

Nel 1957 ci fu un gran cambiamento: l’installazione di una connessione remota, per far si che gli sviluppatori potessero lavorare direttamente sui computers. Nello stesso tempo nacque il concetto di condivisione del tempo. Questa è la prima concezione, in tecnologia informatica, di condivisione della potenza di calcolo di un unico computer fra più utenti. Il 4 ottobre del 1957, durante la Guerra Fredda, venne messo in orbita il primo satellite remoto, Sputnik 1, dall’Unione Sovietica. Per assicurare la leadership tecnologica americana, gli Stati Uniti fondarono la DARPA, Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata per la Difesa, nel febbraio del 1958.

In quei tempi la conoscenza veniva trasmessa solo attraverso le persone. La DARPA pianificò una rete di computer su larga scala, per accelerare il trasferimento delle conoscenze ed evitare di svolgere progetti di ricerca già esistenti. Questa rete sarebbe poi diventata ARPANET. Inoltre furono sviluppati altri tre concetti, fondamentali per la storia di Internet: il concepimento di una rete militare da parte della RAND Corporation in America, la rete commerciale del Laboratorio di Fisica in Inghilterra, e la rete scientifica, CYCLADES, in Francia. Gli approcci scientifici, militari e commerciali di queste realtà, sono le fondamenta del nostro moderno Internet.

Iniziamo con ARPANET, la più conosciuta di queste reti. Il suo sviluppo ebbe inizio nel 1966. Le Università erano generalmente piuttosto caute nel condividere i loro computers, perciò furono utilizzati piccoli computers a fronte dei sistemi centrali. Questi computers, gli Interface Message Processors, assunsero il controllo delle attività di rete, mentre il sistema centrale veniva utilizzato per l’inizializzazione dei Programmi e dei dati. Allo stesso tempo l’IMP serviva anche da interfaccia per il sistema centrale. Poiché solo gli IMP erano connessi in una rete, questi furono anche chiamati IMP Subnet. Per le prime connessioni fra i computers, il gruppo di lavoro in rete sviluppò il Network Control Protocol. Successivamente l’NCP fu sostituito dal più efficiente Transmission Control Protocol. La funzione specifica del TCP è la verifica del trasferimento finale.

Facciamo una piccola deviazione in Inghilterra… Poiché la rete NPL fu progettata su una base commerciale, fu prevista una gran mole di utenti e trasferimenti di file. Per evitare la congestione delle linee, i files inviati venivano suddivisi in pacchetti più piccoli, che venivano poi rimessi insieme dal ricevente. Nacque lo Scambio di Pacchetti.

Nel 1962, un aereo spia americano scoprì a Cuba l’esistenza di missili di media e corta gittata, in grado di colpire gli Stati Uniti. Questo fece pensare a un possibile conflitto atomico. In quel tempo, i sistemi informatici avevano un’architettura di rete centralizzata e per evitare il crollo durante l’attacco, fu necessaria un’architettura della rete decentralizzata che, nel caso di perdita di un nodo, sarebbe rimasta comunque operativa. Le comunicazioni funzionavano ancora attraverso onde radio. In caso di attacco atomico si sarebbero verificati dei problemi: la ionosfera sarebbe disturbata e le onde radio di grande lunghezza d’onda non avrebbero più funzionato. Così si dovettero adottare onde corte e dirette che, tuttavia, non hanno una grande portata. La soluzione migliore fu il modello di rete distributiva, in questo modo poterono essere coperte grandi distanze con il minimo di interferenza.

Un’altra pietra miliare seguì con lo sviluppo della rete francese Cyclades. Poiché Cyclades aveva fondi molto inferiori a quelli di Arpanet, quindi anche meno nodi, l’attenzione fu concentrata sulla comunicazione con le altre reti. In questo modo nacque il termine inter-net. Inoltre, la concezione di Cyclades andò oltre quella di Arpa e di NPL, unendo la comunicazione fra mittente e ricevente, i computers non dovettero più intervenire ma servire unicamente come nodo di trasferimento. Il protocollo di Cyclades passava attraverso tutte le macchine usando uno strato fisico che fu implementato nell’hardware, offrendo una connessione diretta con il ricevente e una struttura end-to-end. Ispirato dal modello di Cyclades e motivato dall’incompatibilità fra le reti, questo tipo di connessione acquisì importanza ovunque.

Le compagnie telefoniche svilupparono il protocollo X.25 che consentiva la comunicazione attraverso i loro Servers, in cambio di un canone mensile ovviamente. Il protocollo del controllo delle trasmissioni della Darpa doveva connettere i computers attraverso i gateway e l’International Organization for Standardization disegnò il modello OSI di riferimento. L’innovazione dell’OSI fu di tentare di standardizzare la rete ai nodi di ingresso e uscita e la divisione del canale in strati separati.

Infine, il TCP assimilò le proprietà del modello di riferimento OSI trasformandosi in protocollo TCP-IP. Uno standard che assicura compatibilità tra le reti e che finalmente le fonde, creando la rete Internet.

Il 28 febbraio del 1990, le strutture hardware di Arpanet furono completamente rimosse, ma la rete Internet continuò decisamente a funzionare!

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