Sberbank afferma che i criminali informatici utilizzano l'intelligenza artificiale nel Trojan bancario
21 Giugno 2020 - Tempo di lettura: 4 minuti
Gli hacker, usando l'intelligenza artificiale, hanno creato una nuova generazione di trojan bancari, che è abbastanza difficile da riconoscere, ha affermato il vice presidente del consiglio di amministrazione della Sberbank Stanislav Kuznetsov.
"I trojan bancari sono diventati più sofisticati, sono diventati una nuova generazione di trojan bancari che sono difficili da riconoscere", ha affermato in una conferenza stampa.
Kuznetsov ha sottolineato che questi virus sono sviluppati utilizzando elementi di intelligenza artificiale e rappresentano una grande minaccia per le organizzazioni che hanno un basso livello di protezione dagli attacchi degli hacker. Il vicepresidente del consiglio di amministrazione di Sberbank sottolinea che, di norma, tali virus entrano spesso nelle aziende attraverso il phishing.
Giovedì Kuznetsov ha affermato che l'economia russa a causa degli attacchi degli hacker alla fine di quest'anno potrebbe perdere circa 3,5 trilioni di rubli (50 miliardi di dollari) e l'anno prossimo le perdite potrebbero raddoppiare. Allo stesso tempo, l'attenzione dei truffatori informatici si sta attualmente spostando dai cittadini alle aziende e alle autorità.
Stanislav Kuznetsov ha anche affermato che i criminali informatici hanno iniziato a utilizzare le nuove tendenze per attaccare le aziende.
Ha notato che gli hacker hanno maggiori probabilità di utilizzare Internet delle cose dispositivi e attaccare le aziende che li utilizzano. Kuznetsov ha osservato che Sberbank ha registrato tali attacchi. Per fare ciò, gli aggressori hanno utilizzato diverse centinaia di migliaia di dispositivi connessi a Internet, tra cui telecamere e computer.
Un'altra tendenza è diventata attacchi usando i crittografi. Secondo il consiglio di amministrazione di Sberbank, molte società non erano pronte a resistere a tali attacchi. I più colpiti da loro sono le autorità sanitarie.
Gli specialisti di Sberbank e Bi.Zone, in uno studio sulle tendenze degli attacchi informatici, sono giunti alla conclusione che le applicazioni mobili nel 67% dei casi presentano una vulnerabilità sotto forma di archiviazione non sicura dei dati.
Gli esperti hanno anche scoperto che i canali di furti cyber più comuni sono proprio le applicazioni mobili - 43%, carte bancarie - 42% e servizi web - 7%, e un altro 4% sono bancomat, terminali POS e servizi bancari via SMS.