Tutte le tecniche dell’FBI nei documenti di Hacking Team
16 Luglio 2015 - Tempo di lettura: 2 minuti
La cache enorme di
file interni recentemente trapelati dalla società di software di sorveglianza italiana
Hacking Team ha rivelato che il
Federal Bureau of Investigation (FBI) ha acquistato tale software da parte della società.
I
documenti trapelati contengono più di 1 milione di e-mail interne, tra cui e-mail da un agente dell’FBI che voleva
smascherare l’identità di un utente di Tor, la rete anonima cifrata ampiamente utilizzato dagli attivisti per mantenere la loro identità al sicuro, ma utilizzato anche per ospitare attività criminali.
Nel settembre dello scorso anno, un agente FBI
ha chiesto a Hacking Team se l’ultima versione del suo
sistema di controllo remoto (RCS), noto anche come
Galileo – per il quale l’azienda è famosa, fosse in grado di rivelare l’indirizzo IP vero di un utente Tor.
L’agente dell’FBI aveva solo l’indirizzo IP del proxy dell’obiettivo. Dunque, l’agente voleva infettare il computer del bersaglio facendogli scaricare un file dannoso.
In risposta a tale domanda, un membro dello staff di Hacking Team ha detto che una volta che il computer target fosse infettato, “se lui sta usando Tor voi vedrete il reale IP dell’utente. In caso contrario, una volta installato il malaware… è possibile controllare dall’evidenza del dispositivo l’elenco dei programmi installati.
L’FBI ha speso 775.000 $ per gli strumenti di spionaggio di Hacking Team
e ora tutti sanno come agivano e come contrastavano la criminalità.